Pasta di scarsa qualità? Le marche di spaghetti sotto accusa

La pasta è uno degli alimenti simbolo della cucina italiana e della dieta mediterranea, apprezzato in tutto il mondo per la sua versatilità e bontà. Nonostante la sua tradizione secolare, negli ultimi anni alcune marche di spaghetti sono finite sotto i riflettori per presunte carenze qualitative o per la presenza di contaminanti al di sopra dei limiti raccomandati. Ma quali sono i fattori che determinano la qualità della pasta, e come scegliere quella migliore per la nostra tavola?

1. L’importanza del grano e della lavorazione
La qualità degli spaghetti parte innanzitutto dalla materia prima: il grano. In Italia, la legge prevede che la pasta secca sia prodotta esclusivamente con semola di grano duro, la quale garantisce una consistenza più soda e una migliore tenuta in cottura rispetto al grano tenero. Tuttavia, non tutti i grani duri sono uguali. La presenza di proteine, il glutine e il contenuto di ceneri (sali minerali) influiscono sul colore, sul sapore e sulla capacità della pasta di restare al dente. Anche la molitura e la trafilatura giocano un ruolo determinante: la trafilatura al bronzo, ad esempio, permette di ottenere una superficie più ruvida, che trattiene meglio il condimento.

2. Le accuse: contaminanti e residui
Talvolta, i consumatori si preoccupano per la presenza di sostanze indesiderate nei prodotti industriali, come residui di pesticidi, micotossine o metalli pesanti. Alcune marche di spaghetti sono finite sotto accusa in passato per valori di glifosato sopra la soglia di allerta di alcuni enti indipendenti, pur rimanendo nei limiti di legge. Altre critiche hanno riguardato la possibile presenza di micotossine (come la deossinivalenolo) prodotte da funghi che possono proliferare su cereali mal conservati. Sebbene i controlli ufficiali assicurino che i prodotti immessi sul mercato rispettino le normative vigenti, vi è una crescente richiesta di maggiore trasparenza e tracciabilità lungo la filiera produttiva.

3. Come riconoscere la pasta di qualità
Per scegliere una pasta di buona fattura, è utile controllare alcuni dettagli in etichetta e durante la cottura. Innanzitutto, è consigliabile verificare l’origine del grano: molte aziende fanno uso di miscele di grani internazionali, mentre altre puntano su grano 100% italiano o biologico. Osservare la superficie degli spaghetti prima della cottura può dare indicazioni: la pasta trafilata al bronzo presenta un aspetto opaco e ruvido. Inoltre, durante la cottura, una pasta di qualità non rilascia troppo amido nell’acqua e non tende a incollarsi. Infine, il sapore: una pasta buona ha un gusto leggermente dolce, tipico del grano duro, e non impasta la bocca.

4. L’impatto sull’ambiente e sul portafoglio
Le accuse nei confronti di alcune marche di spaghetti riguardano anche la sostenibilità ambientale. Monoculture intensive, uso massiccio di pesticidi e trasporti su lunghe distanze possono impattare negativamente sull’ecosistema e sulla qualità del prodotto finale. Per questo, molti consumatori stanno optando per marche che dichiarano metodi di coltivazione più sostenibili, a filiera corta o biologici, spesso contraddistinte da certificazioni specifiche. Tuttavia, il prezzo di questi prodotti può essere più elevato rispetto alla pasta industriale di largo consumo. Il consiglio è di valutare il rapporto qualità-prezzo e il proprio budget, tenendo conto dell’importanza di un alimento che spesso finisce in tavola quasi ogni giorno.

5. Consigli per l’acquisto
Per orientarsi tra gli scaffali del supermercato, è bene informarsi sulle marche che forniscono dati trasparenti riguardo l’origine del grano e i metodi di lavorazione. Leggere recensioni di test indipendenti, come quelli effettuati da associazioni di consumatori, può aiutare a scoprire eventuali criticità. Infine, è importante non demonizzare un singolo brand solo sulla base di accuse generiche: controlli e test sono in costante evoluzione, e anche i produttori possono migliorare le proprie filiere. In definitiva, la scelta di spaghetti di buona qualità passa attraverso un’attenta lettura delle etichette, l’attenzione alle certificazioni di filiera e, soprattutto, il giudizio critico del consumatore, che impara a riconoscere le caratteristiche di una pasta davvero eccellente.

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