Occhio alla passata di pomodoro: le marche con più problemi di qualità

La passata di pomodoro è una delle conserve di questo ortaggio di maggior diffusione ma anche differenziazione più elevata in tantissime marche, apparentemente tutte molto simili. In realtà le passate di pomodoro non solo non sono assolutamente uguali tra di loro, ma la presenza di elementi può essere anche maggiormente diversificata rispetto al pomodoro.

Diverse marche sono state citate se non proprio considerate meno “sane” nella produzione finale, per questo motivo anche il risparmiatore deve essere assolutamente consapevole che la marca conta ma ancora di più il nostro giudizio. Data l’enorme mole di brand di pomodoro e prodotti relativi, conviene fare molta attenzione durante la scelta.

L’importanza della passata di pomodoro

La passata di pomodoro è per definizione la forma più differenziata e comune di prodotto derivato da questo vegetale, di enorme diffusione e presente in enorme quantità nella dieta mediterranea ma non solo. Per questo, pur non essendo un elemento “nato” in Europa (non esistevano pomodori nel vecchio continente fino al 1500), la passata viene identificata come italiana.

Ciò che può essere presente in una passata confezionata è identificato in pochi elementi: una specifica tipologia di pomodoro, una quantità limitata di sale ed altri elementi “concessi” come l’acido citrico. Il sale e l’acido citrico permettono alla passata di manteneresi anche per alcuni anni dopo il confezionamento se ben conservata.

Cosa valutare

Le marche dalle quali diffidare sono sostanzialmente quelle meno “trasparenti” anche se l’etichetta nella sezione inferiore dovrebbe evidenziare ogni forma di informazione per il consumatore, così da poter risalire non solo all’imbottigliamento ma anche alla provenienza della materia prima, paese compreso. Cosa controllare per capire la qualità di una passata?

  • La provenienza dei pomodoro è essenziale: conviene sempre scegliere aree sicure, possibilmente italiane o comunque europee
  • Controllare la struttura della passata, che non deve essere diversa nel colore tra le varie parti, provando a “muovere” la bottiglia il colore deve essere sempre quello

Inoltre conviene sempre dare un’occhiata all’etichetta che come detto deve presentare obbligatoriamente gli “ingredienti” in ogni forma possibile. Oltre al pomodoro ovviamente, può essere presente il sale, la legge non specifica la quantità “limite” è meglio però che questo sia presente meno possibile, in quanto va ad impattare sulla circolazione sanguigna e sulla pressione arteriosa. Il sale inoltre può modificare il sapore di un prodotto non di eccelsa qualità portandolo quindi ad “ingannare” il consumatore.

La passata deve presentare inoltre un tappo integro, che al momento dell’apertura deve sviluppare un tradizionale schiocco secco, che evidenzia la natura ermetica efficace mantenuta dal momento dell’imbottigliamento fino all’apertura. In caso contrario, non è una passata fresca, e potrebbe aver contratto alcune contaminazioni al suo interno, durante il periodo di conservazione.

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