I succhi di frutta non sono tutti uguali, anche nelle marche e nelle tipologie che possiamo acquistare liberamente al supermercato, dietro le diciture come naturale oppure 100 % frutta non è sempre sintomo di “naturalità” e di effettivo prodotto ricavato unicamente dalla frutta. Esistono succhi di frutta più o meno salutari ma nella maggior parte dei casi è facile confondersi.
Quali sono quelli da scegliere ed invece quali da evitare? Il rischio infatti è consumare un prodotto a base di frutta che può essere comprensibilmente considerato “sano” quando in realtà non è eccessivamente diverso da uno con diversi elementi chimici ma anche conservanti e coloranti. Come riconoscere un prodotto effettivamente “puro” di frutta da uno meno “originale”?
Frutti di frutta: cosa cambia?
L’etimologia succo di frutta fa venire in mente qualcosa di salutare, la frutta infatti in ogni forma di prodotto che viene ricavato da questi alimenti ma seguendo alcune forme di categorizzazioni che possono sembrare tutte uguali ma che non lo sono. Nello stesso reparto di un qualsiasi supermercato infatti sono presenti vari elementi.
Dalle bevande alla frutta, fino al nettare, passando per il succo di frutta vero e proprio, sono tutti accomunati da una continua presenza di succo che però non segue le stesse percentuali quindi quantitativi identici. Inoltre a seconda della categorizzazione, possono essere presenti altri elementi che non sempre può essere lecito aspettarsi da un prodotto “naturale”.
Come riconoscerli
Infatti le bevande a base di succo di frutta possono contenere anche un minimo apporto di frutta, il limite “legale” minimo è pari solo al 12 %, il resto può essere identificato da aromi, edulcoranti, additivi ma anche conservanti. In alcuni casi sono presenti anche elementi proveniente da frutta diversa oltre ad alcuni addensanti, questa è la categoria mediamente “meno salutare”.
- Il nettare di frutta è invece una sorta di “step” avanti nel contesto dei succhi, in quanto a seconda del tipo di frutto, deve essere presente un quantitativo minimo di 30, 40 o 50 % di quantità minima rispetto al peso del prodotto costituito solo dal frutto vero e proprio
Rientrano in questa categoria anche i nettari con succo e polpa che differiscono per lo stato fisico che può essere non solo liquido. Anche in questo caso però possono essere presenti edulcoranti ed addensanti ma anche conservanti essendo prodotti concepiti per la grande distribuzione e che quindi devono essere riconosciuti come tali, e non sovrapponibili al succo di frutta “vero”.
Questo termine va infatti applicato unicamente per i prodotti che contengono esclusivamente succo di frutta ed una quantità moderata di acqua, mediamente hanno un costo leggermente più elevato e sono riconoscibili anche per il sapore che prettamente meno dolce e più simile a ciò che naturalmente possiamo ottenere manualmentre tramite la spremitura.