Perché non dovresti mangiare troppa frutta secca: ecco cosa può accadere

La frutta secca è spesso chiamata in causa quando si parla di alimentazione sana. Dalle mandorle, ricche di vitamina E, considerate, come provato dalla scienza, alleate preziose della salute del cuore, fino alle noci, la scelta è ampia. Spesso raccomandata come alternativa sana per uno spuntino, deve essere assunta, come tutti gli alimenti, cercando di puntare sull’equilibrio.

Come sicuramente saprai, non esistono alimenti dannosi in sé. Tutto dipende da quanto ci si regola con le quantità e dal momento della vita che si sta attraversando. Se vuoi scoprire come gestire al meglio l’assunzione di frutta secca e cosa accade se eccedi con l’apporto, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questa piccola guida (ricorda, in ogni caso, di confrontarti sempre con il tuo nutrizionista di fiducia).

Che succede se si mangia troppa frutta secca?

La frutta secca è ricca di nutrienti benefici per la salute. Dagli acidi grassi essenziali – che, nella maggior parte dei casi, costituiscono circa il 90% del suo apporto calorico – noti per la loro efficacia antiossidante e antinfiammatoria, fino alle vitamine E e B, sono numerosi i motivi per cui vale la pena includerla nella propria routine alimentare. Essenziale, però, è fare attenzione alle quantità.

La frutta secca, infatti, è anche molto ricca di fibre. Il rischio, se si esagera con il loro apporto, è quello di andare incontro a problematiche a livello intestinale, frequenti soprattutto se, di base, si ha a che fare con condizioni come l’intestino irritabile. Un altro motivo per cui è importante non esagerare con la frutta secca è il suo apporto calorico. Facciamo un esempio concreto relativo alla tipologia di frutta secca a guscio più celebre, le noci. Cento grammi, apportano ben 582 calorie (l’89% delle quali a base di lipidi). Alla luce di ciò, se si è in sovrappeso è il caso di limitare l’apporto di frutta secca.

La frutta secca infiamma l’intestino?

Se ci si mantiene entro dosaggi non esagerati – per un adulto in salute, si parla di 15 grammi al giorno – la frutta secca non rappresenta assolutamente un problema per l’intestino e non lo infiamma. Le fibre che caratterizzano la sua composizione – e si può dire lo stesso dei polifenoli – hanno funzione prebiotica. Ciò vuol dire che sono in grado di stimolare la proliferazione di batteri intestinali buoni, migliorando la qualità del microbiota. Se consumata evitando di esagerare con le quantità, la frutta secca, dati scientifici alla mano, può rivelarsi benefica anche contro patologie ben più gravi.

  • Uno studio del 2022, condotto da alcuni esperti attivi presso la facoltà di medicina dell’Università di Seoul, ha analizzato l’influenza del consumo di noci sul rischio di cancro al colon-retto, una patologia sempre più diffusa nei Paesi occidentali.
  • Sono stati analizzati i dati di 923 pazienti affetti da questa neoplasia.
  • Al follow up, è stato individuato un collegamento tra il consumo di noci e un minor rischio di avere a che fare con la malattia nelle donne.

Da evitare nella sua forma polposa – datteri, fichi secchi etc. – se si soffre di diabete, la frutta secca è uno degli alimenti più salutari in assoluto. Come già accennato, è perfetta per uno spuntino veloce, in particolar modo quelli che vengono consumati mentre ci si trova in giro tra un impegno e l’altro – la si può acquistare in comode confezioni che stanno tranquillamente in borsa – ma è comunque utile variare.

Alterna, per esempio, uno spuntino di frutta secca con uno a base di parmigiano. Puoi anche consumare un piccolo frutto. Esattamente come nel caso dei pasti principali, anche in quello degli spuntini mangiare sempre la stessa cosa è una scelta da evitare anche per quell’appagamento mentale che dovrebbe sempre far parte della routine alimentare.

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