Negli ultimi anni, sembra che tutti abbiano scoperto il magico mondo degli alimenti fermentati. Yogurt, kefir, crauti…li trovi ovunque, dagli scaffali del supermercato ai post di food blogger entusiasti. Ma c’è un problema: non tutti i problemi che si vendono come “fermentati” fanno davvero bene alla salute. Anzi, alcuni potrebbero essere l’esatto contrario di quello che pensi di acquistare.
Se fai la fermentazioni in casa, sai bene che il processo richiede pazienza. I batteri e i lieviti lavorano con calma, trasformando gli ingredienti in qualcosa di vivo e benefico. Ma nell’industria alimentare, il tempo è denaro. Per questo molte aziende accelerano il processo con starter selezionati o addirittura pastorizzano il prodotto finale, uccidendo tutti i microrganismi buoni. Risultato? Un cibo che sembra fermentato, ma ha perso gran parte dei benefici.
Conservanti e additivi
Gli alimenti fermentati sono famosi per i probiotici, quei batteri amici che fanno bene all’intestino. Ma attenzione: non è detto che tutti i prodotti sul mercato ne contengano davvero in quantità utile. E poi c’è il rischio di contaminazione. Se il processo non è controllato bene, possono svilupparsi microrganismi pericolosi. E quando il problema riguarda un prodotto industriale, il rischio si estende a migliaia di confezioni distribuite ovunque.
Per far durare di più gli alimenti fermentati sugli scaffali, spesso le aziende aggiungono zuccheri in eccesso, conservanti e aromi artificiali. Risultato? Un prodotto che sembra salutare ma che potrebbe in realtà più male che bene, soprattutto alla tua flora intestinale. Senza contare che, se un alimento fermentato ha troppi zuccheri, diventa più simile a una bibita gassata che a un probiotico naturale.
Come scegliere al meglio
Ti è mai capitato di leggere di lotti di yogurt o kombucha ritirati dal mercato? Succede, e più spesso di quanto immagini. Anche con tutti i controlli del caso, il rischio di contaminazioni nei prodotti fermentati industriali esiste. E il problema è che, quando qualcosa va storto in una produzione su larga scala, il richiamo può riguardare migliaia di confezioni. Ad ogni modo, quando vai al supermercato, cera di non farti ingannare, attraverso questi accorgimenti:
- Ingredienti semplici: meno roba c’è, meglio è. Evita zuccheri aggiunti e conservanti strani.
- Controlla la scritta “fermentazione naturale”: se non c’è, forse non è davvero fermentato.
- Evita prodotti pastorizzati: se vuoi batteri vivi e probiotici, la pastorizzazione li uccide.
- Cerca le parole “fermenti lattici vivi”: se non ci sono, potresti aver comprato un semplice alimento acido.
- Occhio alla conservazione: i prodotti fermentati vivi vanno tenuti al fresco. Se li trovi sugli scaffali a temperature ambiente, non va bene.
Se pensi di voler fare tutto in casa, per evitare alcuni rischio, dovresti cominciare a considerarlo sul serio. Nessun additivo, nessuno compromesso: solo ingredienti buoni e fermentazione naturale al 100%. Certo, non tutti hanno pazienza di aspettare settimane per dei crauti perfetti, ma almeno ora sai cosa cerca quando fai la spesa.
Non ti sto dicendo di abbandonare i fermentati, anzi! Sono un toccasana per la salute, ma solo se scegli quelli giusti. Quindi, la prossima volta che ti trovi davanti a uno scaffale pieno di yogurt e kombucha, fai un bel respiro e leggi bene l’etichetta. Il tuo intestino, ma in generale la tua salute ti ringrazieranno.