Il tonno in scatola è un alimento a dir poco comune. Ideale per le situazioni in cui si ha poco tempo per cucinare e si sceglie, per esempio, di portare in tavola un’insalata mista, è spesso al centro di contestazioni relative al suo scarso livello di salubrità. Cosa c’è di vero nelle affermazioni di chi punta il dito sul tonno in scatola? Nelle prossime righe, puoi trovare la risposta.
Ricordiamo, come in tutti i casi in cui ci si sofferma sull’alimentazione, di apportare cambiamenti solo dopo aver consultato un nutrizionista esperto. Chiarita questa premessa più che rilevante, non ci resta che invitarti a continuare la lettura di questa piccola guida grazie alla quale potrai scoprire la verità scientifica sul tonno in scatola!
Consumare tonno in scatola tutti i giorni fa male?
Il tonno in scatola consumato ogni giorno, se ci si mantiene entro quantità ridotte, non rappresenta un problema per la salute. Tenendo conto di eventuali controindicazioni mediche, situazioni davanti alle quali l’assunzione è fortemente sconsigliata, è bene ricordare che, tra gli aspetti più problematici legati al tonno in scatola, rientra il suo alto contenuto di sale. In una scatoletta da 80 grammi, è possibile trovare 0,16 grammi di sodio. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) consiglia di mantenersi entro i 5 grammi di sale al giorno: il calcolo per poter parlare di alimentazione sana è presto fatto.
Non esagerare con il tonno in scatola è fondamentale anche perché parliamo di un grande predatore del mare, il cui organismo è caratterizzato dalla presenza di mercurio, un metallo dannoso per la salute. Anche se le marche di tonno in scatola in commercio lo contengono entro limiti non pericolosi – meno di 0,5 mg per kg – per scrupolo è il caso di ridurre ulteriormente l’assunzione.
Quanto tonno in scatola si consiglia di mangiare al giorno?
La SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) consiglia di mantenersi, considerando una routine alimentare caratterizzata da un apporto energetico di 2000 calorie quotidiane, consiglia di mantenersi entro i 50 grammi al giorno di pesce in scatola. In merito al tonno in scatola, è bene che tu sappia quanto segue per consumarlo con vera consapevolezza:
- La conservazione in latta e non in vetro protegge il tonno dalla luce diretta, ottimizzandone la conservazione.
- Più viene conservato in latta a contatto con l’olio, più gradevole e intenso è il sapore.
- Di tonno in scatola esistono diverse tipologie di tagli, tra cui il filetto.
Molto spesso, quando si parla di tonno in scatola si sente chiamare in causa il consiglio di optare per quello al naturale, caratterizzato dall’assenza di olio. Come abbiamo appena accennato, vale la pena fino a un certo punto. Non dimentichiamo infatti che, dietro l’angolo, c’è il rischio di esagerare con le quantità consumate, illudendosi di avere a che fare con un prodotto poco calorico.
Concludiamo con un cenno al caso delle donne in gravidanza, che dovrebbero limitare al massimo la quantità di tonno in scatola assunto sia per via del sale, che peggiora la ritenzione idrica, evenienza che raggiunge livelli importanti in gravidanza, sia per la presenza, seppur estremamente ridotta, di mercurio, metallo altamente tossico per il feto.